Mediterraneas

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venerdì 27 giugno 2008

Atto n. 1-00009 (procedura abbreviata)

Pubblicato il 17 giugno 2008
Seduta n. 21

DE CASTRO , SCARPA BONAZZA BUORA , ANDRIA , PIGNEDOLI , ANTEZZA , BERTUZZI , GUSTAVINO , MONGIELLO , PERTOLDI , RANDAZZO , PICCIONI , SANCIU , ALLEGRINI , MAZZARACCHIO , SANTINI , AMATI , BAIO , BALDASSARRI , BARBOLINI , BASSOLI , BASTICO , BERSELLI , BIANCHI , BLAZINA , BOSONE , BUBBICO , CARLONI , CARRARA , D'AMBROSIO LETTIERI , DELLA SETA , DI GIOVAN PAOLO , DONAGGIO , FIORONI , FLERES , FONTANA , FRANCO Vittoria , GHEDINI , GRANAIOLA , LATRONICO , LEGNINI , LIVI BACCI , LUSI , MALAN , MARINARO , MARINO Ignazio , MARITATI , MERCATALI , MORANDO , MORRA , NEGRI , NEROZZI , PEGORER , PERDUCA , POLI BORTONE , RAMPONI , RUSCONI , SACCOMANNO , SANGALLI , SBARBATI , SERAFINI Anna Maria , SERAFINI Giancarlo , SOLIANI , THALER AUSSERHOFER , TOMASELLI , VERONESI , VIMERCATI , VITA , VITALI , BELISARIO , DI NARDO , GIAMBRONE , CAFORIO , LI GOTTI , PEDICA , LICASTRO SCARDINO , STRADIOTTO , BONFRISCO , DE LILLO , VALLARDI , GHIGO
Il Senato,
premesso che:
l’alimentazione rappresenta un terreno d’incontro, di dialogo, di scambio e di sviluppo, determinante per l’importanza culturale ed economica che riveste in ogni singola regione del mondo;
nel percorso storico dell’alimentazione mondiale, il ritorno agli apprezzamenti antichi occupa nuovi spazi, in special modo nelle aree geografiche con più alti contenuti storico-culturali-tradizionali;
il modello di alimentazione della dieta mediterranea, quale parte dell’identità storica e culturale del Mediterraneo, non è solo un modo di nutrirsi, ma è espressione di un intero sistema culturale, improntato - oltre che alla salubrità, alla qualità degli alimenti e alla loro distintività territoriale - ad una tradizione millenaria che si tramanda di generazione in generazione;
la dieta mediterranea, nonostante i mutamenti delle abitudini alimentari e degli stili di vita che si sono verificati a partire dalla seconda parte dello scorso secolo, continua ad essere un punto di riferimento non solo nel Mediterraneo, ma anche in altre regioni del mondo;
la dieta mediterranea rappresenta una risorsa di sviluppo sostenibile molto importante per tutti i Paesi del Mediterraneo, per l’incidenza economica e culturale che riveste il cibo nell’intera regione e per la capacità di ispirare un senso di continuità ed identità per le popolazioni locali;
considerato che:
una delle missioni principali della Conferenza generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (UNESCO) consiste nell’identificazione, nella protezione e nella tutela e nella trasmissione alle generazioni future dei patrimoni culturali e naturali di tutto il mondo;
il 17 ottobre 2003, nel corso della sua 32a sessione, l’UNESCO ha approvato a Parigi la “Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale” entrata in vigore il 20 aprile 2006;
all’articolo 2 di tale Convenzione viene fornita la seguente definizione di Patrimonio culturale immateriale: «per “patrimonio culturale immateriale” s’intendono le prassi, le espressioni, le conoscenze, il know how - come pure gli strumenti, gli oggetti, i manufatti e gli spazi culturali associati agli stessi - che le comunità, i gruppi e in alcuni casi gli individui riconoscono in quanto parte del loro patrimonio culturale. Questo patrimonio culturale immateriale, trasmesso di generazione in generazione, è costantemente ricreato dalle comunità e dai gruppi interessati in risposta al loro ambiente, alla loro interazione con la natura e alla loro storia e dà loro un senso di identità e di continuità, promuovendo in tal modo il rispetto per la diversità culturale e la creatività umana»;
l’Italia è da tempo protagonista attiva per la promozione della dieta mediterranea a tutela dell’identità e della qualità delle produzioni agroalimentari mediterranee, quali sinonimi ed espressioni di un rapporto profondo delle comunità rurali con il territorio;
nell’ottobre 2005, a Roma, l’impegno italiano, già sancito in occasione della Conferenza Euro-Mediterranea dei Ministri dell’agricoltura del novembre 2003, è stato nuovamente rilanciato in occasione del 3° Forum EuroMed sulle culture alimentari, dove per la prima volta la comunità scientifica internazionale ha concordato di sostenere il riconoscimento della dieta mediterranea come patrimonio culturale intangibile dell’UNESCO;
il Parlamento italiano, con legge 27 settembre 2007, n. 167, ha ratificato la “Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale” approvata dall’UNESCO il 17 ottobre 2003 nel corso della sua 32a sessione;
nel febbraio 2007, ad Ibiza, è stata sottoscritta la dichiarazione congiunta tra i Ministri dell’agricoltura di Italia e Spagna per la promozione della dieta mediterranea e a tutela della qualità e della concorrenzialità delle proprie produzioni alimentari;
nel VII Incontro dei Ministri dell’agricoltura e della pesca, membri del Centre International de Hautes Etudes Agronomiques Méditerranéennes (CIHEAM), svoltosi dal 3 al 6 febbraio 2008 in Spagna, a Saragozza, è stato assunto da parte dei Paesi partecipanti l’impegno a sostenere l’iscrizione della dieta mediterranea nella lista rappresentativa del patrimonio culturale e immateriale dell’umanità dell’UNESCO;
con decreto ministeriale 5 marzo 2008 è stato costituito, presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, il comitato tecnico con il compito di seguire l’iter internazionale della candidatura della dieta mediterranea come patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’UNESCO, coordinare i soggetti incaricati di elaborare un dossier scientifico a sostegno della candidatura stessa, organizzare l’evento di presentazione della candidatura e le iniziative di comunicazione collegate;
nel marzo 2008, durante il VII Congresso della dieta mediterranea tenutosi a Barcellona, l’Italia ha ribadito l’importanza di avviare un’azione promozionale per la partecipazione e la condivisione della candidatura della dieta mediterranea nel Patrimonio dell’UNESCO da parte di tutti i Paesi che si affacciano sul Mar Mediterraneo;
nel mese di aprile 2008 i rappresentanti istituzionali di Spagna, Italia, Grecia e Marocco si sono riuniti a Roma dove hanno sottoscritto la “Dichiarazione di cooperazione”, che sottolinea le ragioni di un impegno comune per preservare e conferire continuità ad un patrimonio unico e straordinario e ribadisce che la candidatura della dieta mediterranea a patrimonio intangibile dell’UNESCO è aperta con invito a tutti i Paesi del bacino del Mediterraneo ad aderire al progetto;
considerato inoltre che:
il calendario per la pianificazione delle azioni del progetto per l’iscrizione della dieta mediterranea nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità prevede che, entro il 14 agosto 2008, sia inviato a Parigi il dossier della candidatura;
il dossier della candidatura sarà oggetto di esame da parte dell’Organo sussidiario entro il 15 maggio 2009;
la decisione finale del Comitato per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale sull’iscrizione della dieta mediterranea sarà presa entro il mese di settembre 2009,
impegna il Governo:
a proseguire con grande determinazione il lavoro intrapreso dal precedente Governo nel corso della XV Legislatura e a sviluppare - d’intesa con la Spagna, la Grecia e il Marocco e nel rispetto rigoroso delle scadenze previste per la redazione e la presentazione del Progetto di candidatura (14 agosto 2008) - tutte le iniziative necessarie per l’inserimento della dieta mediterranea nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità;
a predisporre - come previsto dagli articoli 11, 12, 13, 14, 15 della Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO, di concerto con le Regioni, gli enti locali e le organizzazioni di settore - tutti i provvedimenti necessari per la salvaguardia e la valorizzazione della dieta mediterranea nel territorio nazionale, con particolare riferimento alla compilazione dell’inventario; all’inserimento della dieta nei programmi generali di pianificazione; alla designazione o istituzione di un organo competente per la sua salvaguardia; alla promozione di studi scientifici, tecnici ed artistici; alla formazione e alla documentazione; all’educazione e sensibilizzazione dei cittadini in generale e dei giovani in particolare; alle attività di capacity building per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, specialmente in materia di gestione e ricerca scientifica; ai mezzi informali di trasmissione di saperi; alla partecipazione delle comunità, dei gruppi e degli individui alle attività di salvaguardia, trasmissione e gestione di tale patrimonio. A tal fine, il Governo presenterà al Parlamento, entro tre mesi, un Piano organico di interventi e iniziative per la salvaguardia e la valorizzazione della dieta mediterranea, prevedendo nella legge finanziaria per il 2009 le necessarie risorse.


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